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Le scarpe rosse

Scarperosse 007Scarperosse 013Progetto d’arte pubblica
di Elina Chauvet
a cura di Francesca Guerisoli

Elina ha realizzato il progetto, nel 2009,
proprio a Ciudad Juárez,
dove ha raccolto 33 paia di scarpe.
Ciudad Juárez, nello stato del Chihuahua, Messico,
è conosciuta come la città che divora le sue figlie.
Qui si è adoperato per la prima volta il termine femminicidio.
Qui, nella più totale impunità,
sono sparite dal 1993 centinaia e centinaia di donne.
Oggi le scarpe rosse
sono a Torino come marcia di solidarietà
verso queste donne invisibili.
Scarpe vuote,
che simboleggiano il vuoto lasciato da ogni singola donna scomparsa
sia nei propri cari sia nella società.
Sono qui contro la violenza sulle donne
a qualunque latitudine.
Contro l’assuefazione,
contro l’impunità,
per la giustizia.

27 gennaio 1945

 

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

giorno_della_memoria_2013_auschwitzPrimo Levi, Se questo è un uomo.